Il Partito Democratico, come a molti è noto, aveva lanciato – prima che l’evento ‘coronavirus’ ci costringesse a questa lunga clausura - una grande campagna di riavvicinamento al mondo dei saperi, del lavoro, della scienza, delle competenze. L’obiettivo, da un lato, era quello di ricucire il tessuto, gravemente strappato in questi anni, fra governo del territorio metropolitano e professioni; dall’altro quello di costruire una linea politica chiara e moderna, all’altezza della sfida politica, culturale e tecnologica di questi anni, in cui si possa riconoscere la nostra comunità: partendo dalla condivisione dei valori fondanti di democrazia, solidarietà e giustizia sociale. La consapevolezza della necessità di questa operazione di “rammendo”, ma anche della insufficienza delle sole proprie forze, aveva quindi indotto il nostro partito a rivolgersi a tutte le esperienze positive esistenti sul territorio, tanto che i coordinatori di questo progetto sono stati tutti scelti all’esterno del PD. Questi ‘forum’ avevano così iniziato a mettersi in movimento, come luoghi di riflessione ed approfondimento sui temi che sono apparsi più rilevanti. Raggiunti dall’emergenza Covid-19, dopo un primo momento di incertezza, questi gruppi hanno ripreso a lavorare, portando peraltro immediate idee e proposte in particolare nei settori di più stringente attualità: sanità, scuola, ambiente, turismo sono temi oggetti di un incessante lavoro di approfondimento e di proposte, unitamente a tutti gli altri.